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CLIMAVIBE dati e biodiversità perché misurare conviene

CLIMAVIBE: dati e biodiversità. Perché misurare (bene) oggi conviene

Se lavori nell’agrifood o nella gestione ambientale, hai sicuramente bisogno di decidere dove allocare risorse, quando intervenire, con quali priorità.

E per farlo servono dati affidabili, tempestivi e leggibili.

Parliamo di obiettivi concreti: calcolare l’impronta di carbonio, misurare uso e qualità dell’acqua, valutare la biodiversità di suoli e habitat.

Non è solo sustainability reporting: è operatività, rischio d’impresa, reputazione e competitività.

Alcuni numeri globali chiariscono l’urgenza di iniziare a misurare, in maniera rigorosa ed affidabile, i parametri ambientali fondamentali.

Quelli relativi all’acqua sembrano essere tra i più rilevanti: oltre il 70% delle risorse idriche dolci è destinato all’agricoltura. E con una popolazione mondiale attesa a 9 miliardi entro il 2050, si stima un +50% nella produzione agricola e un +15% nei prelievi idrici.1

Di conseguenza, non basta misurare di più, serve misurare meglio, con parametri giusti, frequenza adeguata e una pipeline che trasformi dati grezzi in decisioni operative.

CLIMAVIBE trasforma i dati ambientali in strumenti per decidere meglio

La crescente pressione sugli ecosistemi e la difficoltà di avere dati tempestivi e affidabili sulla biodiversità hanno reso evidente un punto: senza strumenti di monitoraggio integrati è impossibile prendere decisioni efficaci e rapide.

È da questa consapevolezza, la necessità di trasformare dati ambientali complessi in informazioni utilizzabili da chi deve agire, che nasce CLIMAVIBE, un progetto congiunto tra Tetis (spin-off dell’Università di Genova) e Wiseside, finanziato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC).

L’obiettivo è semplice da spiegare, ma complesso da realizzare: monitorare lo stato della biodiversità degli ecosistemi con dati in tempo (quasi) reale e tradurli in indicatori chiari per chi deve agire: aziende, enti, gestori.

In questo contesto, per biodiversità si intende l’insieme della varietà della vita, dal patrimonio genetico delle singole specie fino agli ecosistemi nel loro insieme, una dimensione così ampia e dinamica da richiedere strumenti nuovi e più precisi per essere monitorata e compresa.2

E oggi CLIMAVIBE fa proprio questo: raccoglie parametri abiotici (le condizioni fisico-chimiche dell’acqua) e biotici (i segnali biologici dell’habitat), garantendo continuità e tracciabilità delle misure nel tempo. Inoltre, sintetizza l’informazione in indici leggibili e alert quando emergono criticità persistenti.

Una laguna come banco di prova per misurare la biodiversità

La sperimentazione si svolge in un ecosistema lagunare: acque poco profonde, dinamiche, sensibili a salinità e nutrienti, ricche di servizi ecosistemici, ovvero benefici che gli ecosistemi naturali forniscono all’uomo, dalla regolazione del clima alla depurazione delle acque fino alla protezione della biodiversità.

Si tratta di ambienti rappresentativi, ma anche strategici, per testare un sistema di misura continuo e affidabile.

Abbiamo installato, in tre punti distinti della laguna, degli hub di sensori per acquisire: temperatura, salinità, ossigeno disciolto, pH, torbidità.

A supporto, è stata installata anche una camera subacquea per l’ittiofauna.

Le misure vengono raccolte con cadenza frequente (≈ ogni 20 minuti) e inviate ad iChain, la nostra piattaforma di analisi per l’elaborazione e la visualizzazione dei dati.

Il ruolo della piattaforma: iChain come spina dorsale

A tenere insieme tutto c’è proprio iChain, la piattaforma Wiseside che gestisce il dato in modo integrato e continuo lungo l’intera filiera, trasformandolo da semplice informazione grezza a strumento operativo per decidere e agire:

  • raccolta automatica dai sensori e dalle fonti di campo,
  • normalizzazione per rendere confrontabili serie diverse di dati,
  • archiviazione strutturata e storicizzata,
  • dashboard e KPI per una lettura rapida ed efficiente,
  • alert con logica a “semaforo” per segnalare dove intervenire.

Grazie ad iChain i flussi eterogenei diventano informazioni utilizzabili da tecnici e decisori, con tracciabilità e storico a prova di audit.

Questo permette di ottenere due vantaggi immediati:

  • Continuità: i dati si accumulano ordinatamente, acquistando valore nel tempo.
  • Comparabilità: parametri, stazioni e periodi differenti sono messi sullo stesso piano, permettendo l’individuazione di pattern e anomalie con maggiore sicurezza, anche sul lungo periodo.

Dal monitoraggio alla scelta: un indicatore che semplifica tutto

Per rendere leggibile la complessità, CLIMAVIBE utilizza un indice sintetico di biodiversità lagunare (LBI) con scala 0–1 e classi di qualità associate a colori (verde/giallo/rosso/nero).

Può sembrare complesso, perché dietro c’è molta ricerca scientifica, ma in realtà il meccanismo è intuitivo: ogni parametro ambientale misurato riceve un punteggio. Questi punteggi vengono poi sommati e rielaborati per costruire l’indice complessivo.

Infine, un sistema a semaforo traduce il risultato in un segnale immediato. In questo modo si ottiene un unico indicatore capace di restituire, a colpo d’occhio, lo stato dell’ecosistema.

Se una criticità persiste per un certo periodo, la piattaforma genera un alert: non un giudizio accademico, ma un segnale operativo per decidere cosa fare e quando.

Oltre la laguna, CLIMAVIBE come modello replicabile per aziende e territori

CLIMAVIBE non è un caso isolato, è un metodo.

La combinazione sensori + raccolta strutturata + iChain + indicatori è replicabile in molti contesti:

  • aree agricole (gestione irrigua, qualità del suolo, biodiversità di coltura),
  • bacini idrici e aree costiere/marine protette,
  • progetti carbon con co-benefici che vanno dimostrati, non solo dichiarati.

In sostanza, la stessa pipeline funziona ovunque serva misurare bene e decidere prontamente: dai comprensori agricoli alle filiere agroalimentari che vogliono integrare indicatori ambientali credibili nei propri KPI.

Cosa cambia per chi gestisce?

  1. Tempo: passiamo da campagne “a spot” a serie storiche continue che rivelano pattern stagionali e trend.
  2. Qualità: i dati vengono armonizzati e resi confrontabili, così gli indici risultano robusti e condivisibili.
  3. Azione: gli alert supportano interventi mirati, giustificano le decisioni e facilitano il dialogo con stakeholder e filiera.

Vuoi scoprire con quali tecnologie e strumenti abbiamo reso possibile tutto questo?

Nel prossimo articolo entreremo nel lato pratico: i parametri che stiamo misurando, le tecnologie utilizzate e il ruolo di iChain, dai sensori ai KPI.

Se nel frattempo desideri capire come impostare una raccolta dati utile nella tua filiera, scrivici: possiamo guidarti in un percorso di 30 giorni basato su iChain, con KPI e alert già pronti per darti risultati immediati e misurabili.

Bibliografia

  1. Groundwater Quality Assessment and Irrigation Water Quality Index Prediction Using Machine Learning Algorithms, Enas E. Hussein et al., 2024
  2. Purvis e Hector. 2000

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